Il mese di aprile segna una fase cruciale per le imprese italiane interessate a innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione. Diverse misure strategiche di finanziamento sono in scadenza o stanno raggiungendo il limite delle risorse disponibili, rendendo questo il momento ideale per presentare progetti ambiziosi.
Tra le opportunità più interessanti troviamo il Fondo per la transizione industriale, il Fondo nuove competenze e i Contratti di sviluppo focalizzati su tecnologie strategiche. Questi strumenti finanziari mirano a sostenere la trasformazione delle imprese verso modelli produttivi più sostenibili, digitali e innovativi.
In particolare, i mini contratti di sviluppo sono pensati per progetti di investimento compresi tra 5 e 20 milioni di euro, rivolti a stabilimenti produttivi situati nel Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia). Le agevolazioni arrivano fino al 55% per le piccole imprese, 45% per le medie e 35% per le grandi, sotto forma di contributi a fondo perduto.
Questi investimenti devono rientrare negli ambiti tecnologici individuati dalla piattaforma europea STEP (digital tech, deep tech, tecnologie pulite e biotecnologie), in linea con il nuovo Regolamento UE 2024/795.
Anche le iniziative per il miglioramento dell'efficienza energetica e l'economia circolare godono di condizioni vantaggiose. Le imprese possono beneficiare di un contributo pari al 30% o al 40% delle spese ammissibili, con ulteriori maggiorazioni per PMI e investimenti in zone svantaggiate.
Grande attenzione anche alla formazione e all’adeguamento delle competenze dei lavoratori. Le imprese che promuovono percorsi di crescita professionale, anche tramite l’assunzione di disoccupati formati ad hoc, possono ricevere un incentivo a fondo perduto fino al 80%. Una misura che rafforza il legame tra innovazione tecnologica e inclusione sociale.
Sul fronte dell'internazionalizzazione, sono nuovamente operativi i bandi Simest, che hanno registrato un forte incremento delle richieste a partire dal 25 marzo, grazie alle recenti modifiche introdotte.
La Misura Africa è ora accessibile anche alle imprese non esportatrici che desiderano avviare attività nel continente africano. Oltre alla possibilità di rafforzare il capitale sociale e patrimoniale delle società locali controllate, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 20% per le imprese del Mezzogiorno, con esenzione dalle garanzie.
Analogamente, la misura per la Transizione digitale ed ecologica si apre alle imprese esportatrici energivore e a quelle impegnate in percorsi certificati di efficienza energetica. Anche in questo caso, è disponibile un contributo a fondo perduto del 20%, sempre con esonero dalle garanzie.
Per le imprese che guardano all’America Centrale e Meridionale, è attiva la misura “Competitività delle filiere e delle imprese italiane”, che offre cofinanziamenti fino al 20% per le imprese del Sud e la possibilità di coinvolgere anche le aziende non esportatrici della stessa filiera produttiva.
In un contesto globale in rapida evoluzione, queste misure rappresentano un’occasione unica per le aziende italiane di rafforzare la propria competitività, puntando su innovazione, formazione e mercati emergenti. Con fondi a esaurimento e tempistiche serrate, il momento per agire è adesso.