Il mese di aprile segna una fase cruciale per le imprese italiane interessate a innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione. Diverse misure strategiche di finanziamento sono in scadenza o stanno raggiungendo il limite delle risorse disponibili, rendendo questo il momento ideale per presentare progetti ambiziosi.
Tra le opportunità più interessanti troviamo il Fondo per la transizione industriale, il Fondo nuove competenze e i Contratti di sviluppo focalizzati su tecnologie strategiche. Questi strumenti finanziari mirano a sostenere la trasformazione delle imprese verso modelli produttivi più sostenibili, digitali e innovativi.
In particolare, i mini contratti di sviluppo sono pensati per progetti di investimento compresi tra 5 e 20 milioni di euro, rivolti a stabilimenti produttivi situati nel Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia). Le agevolazioni arrivano fino al 55% per le piccole imprese, 45% per le medie e 35% per le grandi, sotto forma di contributi a fondo perduto.
Questi investimenti devono rientrare negli ambiti tecnologici individuati dalla piattaforma europea STEP (digital tech, deep tech, tecnologie pulite e biotecnologie), in linea con il nuovo Regolamento UE 2024/795.
Anche le iniziative per il miglioramento dell'efficienza energetica e l'economia circolare godono di condizioni vantaggiose. Le imprese possono beneficiare di un contributo pari al 30% o al 40% delle spese ammissibili, con ulteriori maggiorazioni per PMI e investimenti in zone svantaggiate.
Grande attenzione anche alla formazione e all’adeguamento delle competenze dei lavoratori. Le imprese che promuovono percorsi di crescita professionale, anche tramite l’assunzione di disoccupati formati ad hoc, possono ricevere un incentivo a fondo perduto fino al 80%. Una misura che rafforza il legame tra innovazione tecnologica e inclusione sociale.
Sul fronte dell'internazionalizzazione, sono nuovamente operativi i bandi Simest, che hanno registrato un forte incremento delle richieste a partire dal 25 marzo, grazie alle recenti modifiche introdotte.
La Misura Africa è ora accessibile anche alle imprese non esportatrici che desiderano avviare attività nel continente africano. Oltre alla possibilità di rafforzare il capitale sociale e patrimoniale delle società locali controllate, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 20% per le imprese del Mezzogiorno, con esenzione dalle garanzie.
Analogamente, la misura per la Transizione digitale ed ecologica si apre alle imprese esportatrici energivore e a quelle impegnate in percorsi certificati di efficienza energetica. Anche in questo caso, è disponibile un contributo a fondo perduto del 20%, sempre con esonero dalle garanzie.
Per le imprese che guardano all’America Centrale e Meridionale, è attiva la misura “Competitività delle filiere e delle imprese italiane”, che offre cofinanziamenti fino al 20% per le imprese del Sud e la possibilità di coinvolgere anche le aziende non esportatrici della stessa filiera produttiva.
In un contesto globale in rapida evoluzione, queste misure rappresentano un’occasione unica per le aziende italiane di rafforzare la propria competitività, puntando su innovazione, formazione e mercati emergenti. Con fondi a esaurimento e tempistiche serrate, il momento per agire è adesso.
Una spinta decisiva all’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. È questo il cuore del nuovo pacchetto di misure da oltre 1 miliardo di euro messo in campo da Simest, la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, nell’ambito del Piano d’Azione per l’Export lanciato dalla Farnesina e fortemente voluto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Le misure, approvate con il supporto del Comitato interministeriale MEF, MAECI e MIMIT, si concentrano su quattro direttrici chiave:
Nuovi fondi per America Latina: due plafond da 200 e 300 milioni per finanziare investimenti, anche da parte di imprese non ancora esportatrici, e per abbattere i costi legati alle dilazioni di pagamento delle commesse export.
Estensione della misura Africa: nell’ambito del Piano Mattei, Simest aprirà le agevolazioni anche a imprese non esportatrici, permettendo loro di utilizzare i fondi per capitale sociale, finanziamenti soci e assunzione di personale locale.
Supporto alle imprese energivore: fino al 90% del finanziamento per innovazione e rafforzamento patrimoniale, con tassi agevolati intorno allo 0,4% e senza richiesta di garanzie.
Fondo 394 rafforzato: 200 milioni aggiuntivi per interventi in equity a sostegno della crescita delle PMI e per progetti infrastrutturali.
Secondo l’amministratrice delegata Regina Corradini D’Arienzo, «l’obiettivo è rafforzare l’azione del Sistema Italia, con un approccio più inclusivo, rivolto anche alle piccole imprese delle filiere produttive e con un focus sulla formazione per affrontare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro».
L’azione di Simest conferma il ruolo strategico della finanza pubblica nel promuovere la competitività del Made in Italy, specialmente nei mercati emergenti. Un’iniezione di risorse per affrontare le sfide globali, aumentare la resilienza delle imprese e sostenere lo sviluppo sostenibile all’estero.
A partire dal 31 marzo 2025 e fino al 30 maggio 2025, le imprese attive nel Mezzogiorno potranno presentare domanda per accedere al credito d’imposta ZES Unica Sud. L’incentivo, rinnovato e potenziato con la Legge di Bilancio 2025, punta a sostenere nuovi investimenti produttivi nelle regioni del Sud Italia, favorendo lo sviluppo economico attraverso l’acquisto di beni strumentali e la realizzazione di opere infrastrutturali.
Il credito d’imposta riguarda:
Macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica
Acquisto di terreni
Realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti
Il beneficio può arrivare fino al 50% della spesa ammissibile, con un limite minimo di investimento di 200.000 euro e un massimo di 100 milioni di euro. Per le imprese operanti nei settori agricolo, pesca e acquacoltura, il tetto minimo si abbassa a 50.000 euro. Gli investimenti dovranno essere ultimati entro il 15 novembre 2025.
Sono stanziati 2,2 miliardi di euro per l’agevolazione, eventualmente integrabili con risorse regionali.
Una delle principali novità è la possibilità di cumulare il credito ZES con altri incentivi, come il credito d’imposta Transizione 5.0, recentemente rilanciato. Questo rende la misura particolarmente appetibile per le imprese che investono nella trasformazione digitale e nella sostenibilità.
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha aggiornato le FAQ sul piano Transizione 5.0, introducendo semplificazioni per la sostituzione di beni ammortizzati da oltre due anni, ulteriore incentivo per le aziende a modernizzare i propri impianti.
Oltre alla ZES Unica, sono diverse le misure attive per sostenere le imprese nel 2025:
Bando ISI Inail 2024: dal 14 aprile al 30 maggio 2025, sarà possibile inoltrare le domande per accedere a 600 milioni di euro destinati alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Modificato anche il sistema di punteggio per la partecipazione.
Investimenti sostenibili 4.0: riparte il bando gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con 300 milioni di euro destinati alle PMI delle regioni meno sviluppate che presentano progetti coerenti con gli obiettivi climatici e ambientali europei.
Fondo Interessi ISMEA: prorogato al 21 marzo 2025 il termine per accedere al fondo che sostiene le imprese agricole attraverso l’abbattimento degli interessi sui finanziamenti.
Fondo Nuove Competenze: ancora aperto lo sportello per il terzo avviso, che finanzia la formazione professionale dei lavoratori. A disposizione 731 milioni di euro, con possibilità di ulteriori integrazioni.
Il 2025 si preannuncia come un anno ricco di opportunità per le imprese del Mezzogiorno, grazie a una rete di incentivi coordinati e complementari. La combinazione tra la ZES Unica, il piano Transizione 5.0, e gli altri strumenti messi in campo punta a stimolare investimenti, digitalizzazione, sostenibilità e occupazione. Le aziende interessate sono chiamate ad agire tempestivamente per non perdere queste occasioni di rilancio.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stanziato oltre 470 milioni di euro per sostenere progetti di ricerca e sviluppo nelle imprese del Mezzogiorno, con l’obiettivo di favorire l’innovazione e la competitività tecnologica. Le risorse sono destinate a imprese delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, che potranno richiedere finanziamenti per progetti di valore compreso tra i 3 e i 20 milioni di euro.
Le domande potranno essere presentate dal 10 settembre 2024, mentre la precompilazione delle richieste sarà disponibile dal 2 settembre 2024. I finanziamenti coprono progetti di ricerca e innovazione in ambiti tecnologici avanzati e strategici, mirati a rafforzare il tessuto produttivo del Sud Italia.
In particolare, questa iniziativa fa parte di una più ampia strategia governativa per ridurre il divario tecnologico e industriale tra Nord e Sud, sostenendo la crescita economica delle regioni meno sviluppate. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato l’importanza di favorire l'accesso alle risorse per le aziende meridionali al fine di aumentare la loro competitività internazionale e promuovere lo sviluppo tecnologico in settori chiave, come la transizione energetica, la digitalizzazione e l'industria 4.0.
I progetti devono prevedere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale che facciano utilizzo di tecnologie abilitanti fondamentali (KETs), in particolare: nanotecnologia e materiali avanzati, fotonica e micro/nano elettronica, sistemi avanzati di produzione, tecnologie delle scienze della vita, intelligenza artificiale, connessione e sicurezza digitale.
I finanziamenti agevolati sono concessi per una percentuale massima del 50% delle spese e dei costi ammissibili per le grandi imprese e del 40% per le piccole e medie imprese.
Gli incentivi concessi nella forma del contributo diretto alla spesa sono articolati sulla base della dimensione dell’impresa proponente: 30% per le piccole imprese, 25% per le medie imprese, 15% per le grandi imprese.
Con questa misura, il Governo italiano mira a supportare concretamente l'innovazione e a incentivare nuovi investimenti, stimolando la creazione di posti di lavoro qualificati e l’adozione di tecnologie all’avanguardia nelle imprese locali. Tale intervento rappresenta un’opportunità significativa per rilanciare il tessuto economico del Sud, rendendolo più dinamico e resiliente di fronte alle sfide globali.
Le domande potranno essere presentate a partire dal 10 Settembre.
Per maggiori informazioni relative al BANDO MIMIT e per accedere più facilmente a queste agevolazioni, contattaci.
Il settore turistico è una delle colonne portanti dell'economia in molte regioni del mondo, contribuendo non solo alla crescita economica ma anche alla promozione culturale e allo sviluppo delle comunità locali. Tuttavia, nonostante il suo ruolo vitale, il settore turistico può essere soggetto a sfide e difficoltà, soprattutto in periodi di incertezza economica o di crisi globale.
Per affrontare queste sfide e promuovere una crescita sostenibile del turismo, sempre più destinazioni stanno adottando strategie innovative, tra cui i Pacchetti Integrati di Agevolazione, noti anche come Mini PIA Turismo. Questi pacchetti rappresentano un approccio completo e integrato per supportare il settore turistico a livello locale e regionale.
L'Avviso Mini Pacchetti Integrati di Agevolazione Turismo stabilisce criteri e modalità per la concessione di agevolazioni alle PMI e prevede l’ampliamento, l’ammodernamento e la ristrutturazione di immobili destinati o da destinarsi alle attività turistico alberghiere ed extralberghiere per lo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione degli attrattori culturali e naturali del territorio, con le seguenti finalità:
Il Mini Pacchetto Integrato di Agevolazione Turismo deve riguardare investimenti produttivi destinati a:
a) ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di strutture turistiche esistenti nonché riattivazione delle stesse; rientrano in questa fattispecie esclusivamente le strutture turistico alberghiere;
b) realizzazione di strutture turistico alberghiere e di strutture extralberghiere, attraverso lavori di manutenzione
straordinaria e/o consolidamento, restauro e risanamento conservativo di immobili che presentano interesse artistico e storico-architettonico per i quali, alla data di presentazione della domanda di agevolazione, sia intervenuta la dichiarazione di cui all’art. 13 del D. Lgs. n. 42 del 22/01/2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio). Le strutture extra alberghiere devono conseguire,
attraverso l’iniziativa proposta, un numero di camere non inferiore a 5;
c) manutenzione straordinaria e/o consolidamento, restauro e risanamento conservativo di edifici rurali, masserie, trulli, torri, fortificazioni al fine della trasformazione dell’immobile in strutture turistico alberghiere ed in strutture extralberghiere. Ai fini di cui sopra, devono essere fatte salve le caratteristiche architettoniche e artistiche dell’immobile. Le strutture extra alberghiere devono conseguire, attraverso l’iniziativa proposta, un numero di camere non inferiore a 5;
d) nuove attività turistico alberghiere di cui all’art. 3 della legge regionale n. 11/99, attraverso il recupero fisico e/o funzionale di strutture non ultimate, legittimamente iniziate, destinate ad attività ricettive;
e) recupero e riqualificazione di edifici abbandonati e/o necessitanti di opere di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia di cui all’art. 3 del DPR 6 giugno 2001, n. 380 “Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia” e s.m.e i., nonché interventi di ristrutturazione edilizia di cui all’art. 3 comma 1 lett. d del medesimo D.P.R. 380/2001, in cui gli incrementi volumetrici eventualmente previsti siano realizzati in conformità alle disposizioni della Legge Regionale 19 dicembre 2023, n. 36 “Disciplina regionale degli interventi di ristrutturazione edilizia ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera d), del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) e disposizioni diverse”, da destinare alla realizzazione di strutture turistico alberghiere di cui all’art. 3 della L.R. n. 11/99, nonché strutture sportive, culturali e/o ricreative;
f) la realizzazione o l’ammodernamento degli stabilimenti balneari, ivi compresi gli spazi destinati alla ristorazione e alla somministrazione di cibi e bevande, ai parcheggi ed ai punti di ormeggio;
g) la realizzazione e/o la gestione di campeggi (comprese le mini-aree di sosta e anche campeggi nella forma del 'glamping') ed approdi turistici;
h) gli interventi volti al miglioramento, ampliamento e realizzazione di infrastrutture sportive, anche idonee ad ospitare eventi agonistici regionali, nazionali ed internazionali approvate dal CONI e omologate dalla Federazione competente secondo le modalità specificate nell’Allegato n.2;
i) parchi tematici intesi quali strutture concepite intorno a temi ispirati, a titolo esemplificativo e non esaustivo, alla storia, al cinema, all’ambiente e alla società, alle scienze, alla fauna ed alla flora.
I Mini Pacchetti Integrati di Agevolazione Turismo possono essere presentati da imprese di micro, piccola media e grande dimensione, nonché da reti d'impresa e/o consorzi.
Mini Pacchetti Integrati di Agevolazione Turismo devono riguardare programmi di investimento di importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili compresi tra 30mila euro e 5 milioni di euro e devono essere costituiti da Investimenti Produttivi integrati con programmi di carattere digitale e/o tecnologico che riguardino almeno uno dei seguenti interventi:
- progetti di innovazione digitale, tecnologica, strategica, organizzativa e gestionale delle imprese;
- progetti formativi volti alla qualificazione delle competenze relative alla trasformazione digitale, al turismo
sostenibile, alla transizione ecologica ed alla riconversione green, in stretta correlazione con la strategia regionale di specializzazione intelligente.
I programmi di investimento produttivo devono prevedere spese ammissibili non superiori al 90% del pacchetto integrato, mentre gli investimenti per l'innovazione a favore delle PMI non possono eccedere 500mila euro. Inoltre, gli investimenti per la formazione non possono eccedere 500mila euro per le PMI e gli investimenti per la tutela dell’ambiente non possono eccedere 1,5 milioni di euro per le PMI. Le spese delle PMI per servizi di consulenza e di internazionalizzazione infine non potranno superare 500mila euro e le spese per la partecipazione alle fiere non potranno superare 500mila euro.
Nell’ambito degli Investimenti Produttivi in capitale fisso (attivi materiali) sono ammissibili:
a) acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni entro il limite del 10% dell’importo dell’investimento produttivo;
b) opere murarie e assimilabili (incluso l’acquisto dell’immobile);
c) acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica ed in linea con i dettami del Green Deal europeo;
d) mezzi mobili targati solo se strettamente funzionali e pertinenti rispetto all’attività ammissibile svolta
dall’impresa;
e) studi preliminari di fattibilità e spese per progettazioni e direzione lavori, investimenti per le misure di prevenzione dei rischi, sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché relazione tecnico - estimativa asseverata delle spese previste da parte di un tecnico iscritto ad albo (nel limite del 6% della voce b).
Nell’ambito degli Investimenti Produttivi in attivi immateriali sono ammissibili l’acquisto di brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate. Sono ammissibili anche le spese per l’acquisto di programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa ed i trasferimenti di tecnologia, connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa.
Per gli Investimenti Produttivi l'intensità di aiuto non supera:
Per gli Aiuti per l'innovazione dei processi e dell'organizzazione e gli Aiuti all'innovazione a favore delle PMI per l'intensità di aiuto non supera il 50% dei costi ammissibili, di cui 30% di sovvenzione diretta nella forma del contributo a fondo perduto, al quale potrà essere aggiunta un'ulteriore agevolazione fino al limite massimo del 20% così ripartita:
- 10% di contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi di un finanziamento concesso da un Soggetto Finanziatore;
- 10% di ESL su operazioni di garanzia, controgaranzia, cogaranzia e riassicurazione, sul finanziamento bancario concesso.
Per gli Interventi formativi, l'intensità di aiuto non supera:
• per le micro e piccole imprese non supera il 70%, di cui 50% di sovvenzione diretta nella forma del contributo a fondo perduto, al quale potrà essere aggiunta un'ulteriore agevolazione fino al limite massimo del 20% così ripartita:
- 10% di contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi di un finanziamento concesso da un Soggetto Finanziatore;
- 10% di ESL su operazioni di garanzia, controgaranzia, cogaranzia e riassicurazione, sul finanziamento bancario concesso.
Nell'ambito degli Investimenti Produttivi, le percentuali di agevolazione potranno essere aumentate fino al 5% in ragione delle eventuali premialità.
Le domande potranno essere presentate a partire dal 22 Maggio 2024 con procedura online fino ad esaurimento fondi
Per maggiori informazioni relative alla misura MINI PIA TURISMO e per accedere più facilmente a queste agevolazioni, contattaci.
Novità importanti per quanto riguarda gli aiuti alle micro e piccole imprese e ai liberi professionisti in Puglia attraverso l'avviso Mini Pia. Uno strumento in più per favorire innovazione, tutela ambientale e formazione. Un'opportunitò senza precedenti per le imprese pugliesi.
L'Avviso stabilisce criteri e modalità per la concessione di agevolazioni alle micro e piccole imprese per attività di innovazione tecnologica ed industriale, digitalizzazione e transizione energetica ed ambientale,
oltre allo sviluppo e qualificazione delle competenze al fine di consolidare e rafforzare la competitività del sistema economico regionale, sviluppandone le specializzazioni produttive.
L'Avviso sostiene gli investimenti con le seguenti finalità:
Il Pacchetto Integrato di Agevolazione, rivolto alle micro e piccole imprese, deve essere costituito da:
che devono essere integrati con
e che possono essere integrati con:
Pacchetti Integrati di Agevolazione possono essere presentati da micro e piccole imprese, incluse le piccole imprese che acquisiscono la qualifica di media impresa esclusivamente per il tramite delle partecipazioni,
nonché dai liberi professionisti, equiparati alle piccole imprese come esercenti attività economica.
I Pacchetti Integrati di Agevolazione per le micro e piccole imprese devono riguardare programmi di investimento di importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili compresi tra 30mila euro e 5 milioni
di euro. I programmi di investimento produttivo devono prevedere spese ammissibili non superiori all’80% del progetto integrato. Gli investimenti per l'innovazione dei processi e di organizzazione non possono eccedere 1 milione euro. Gli investimenti per l'innovazione a favore delle PMI non possono eccedere 1 milione euro. Gli investimenti per la formazione non possono eccedere 500mila euro. Gli investimenti per la tutela
dell'ambiente non possono eccedere 3 milioni di euro. Le spese per servizi di consulenza, inclusa l'internazionalizzazione, non possono superare 500mila euro e le spese per la partecipazione alle fiere non possono
superare 500mila euro.
Nell’ambito degli Investimenti Produttivi in capitale fisso (attivi materiali) sono ammissibili:
a) acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni entro il limite del 10% dell’importo dell’investimento
produttivo;
b) opere murarie e assimilabili (incluso l’acquisto dell’immobile);
c) acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica ed in linea con i dettami dell’Industria 4.0 e/o del Green Deal europeo, compatibili con le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o servizi, ovvero processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica, energetica o digitale;
d) mezzi mobili targati solo se strettamente funzionali e pertinenti rispetto all’attività ammissibile svolta dall’impresa o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti, purché dimensionati
all’effettiva produzione.
e) studi preliminari di fattibilità e spese per progettazioni e direzione lavori, nonché relazione tecnico - estimativa asseverata delle spese previste da parte di un tecnico iscritto ad albo.
Per gli Aiuti per l'innovazione dei processi e dell'organizzazione l'intensità di aiuto non supera il 50% dei costi ammissibili, di cui 30% di sovvenzione diretta nella forma del contributo a fondo perduto, al quale
potrà essere aggiunta un'ulteriore agevolazione fino al limite massimo del 20% così ripartita:
- 10% di contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi di un finanziamento concesso da un Soggetto Finanziatore;
- 10% di ESL su operazioni di garanzia, controgaranzia, cogaranzia e riassicurazione, sul finanziamento bancario concesso.
Per gli Aiuti all'innovazione a favore delle PMI, l'intensità di aiuto non supera il 50% dei costi ammissibili, di cui 30% di sovvenzione diretta nella forma del contributo a fondo perduto, al quale potrà essere aggiunta
un'ulteriore agevolazione fino al limite massimo del 20% così ripartita:
- 10% di contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi di un finanziamento concesso da un Soggetto Finanziatore;
- 10% di ESL su operazioni di garanzia, controgaranzia, cogaranzia e riassicurazione, sul finanziamento bancario concesso.
Le domande potranno essere presentate a partire dal 29 febbraio 2024 con procedura online.
Per maggiori informazioni relative alla misura MINIPIA e per accedere più facilmente a queste agevolazioni, contattaci.
Sarà possibile installare impianti eolici, solari, macchine frigorifere a fonte geotermica (refrigeratori o pompe di calore) e impianti di produzione di energia termica o elettrica a biomasse (liquide, solide o gassose) nelle aziende pugliesi grazie alla modifica del Titolo II approvata dalla giunta regionale: le imprese potranno presentare programmi di investimento anche per la sola realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile.
Si tratta di una novità di grande interesse in quanto fino a oggi questo tipo di investimenti era ammissibile soltanto se inserito all’interno di un più ampio progetto organico e funzionale ed era finanziabile quale impianto generale assimilato alle opere murarie attraverso un contributo calcolato sul montante interessi. Da ora in avanti sarà possibile aggiungere anche la sovvenzione diretta: il 35% di premialità per le piccole imprese e il30% sulle medie, un sostegno a fondo perduto calcolato sul costo degli impianti.
Tra le altre, sono agevolabili anche le spese per i sistemi di accumulo integrati dell’energia (storage) e per la realizzazione di stazioni di ricarica di veicoli elettrici e ibrida ad uso esclusivo delle imprese che propongono il progetto.
La nuova misura punta così ad abbattere i costi di energia delle imprese consentendo di realizzare impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per il proprio consumo e di ricevere una agevolazione che può arrivare al 60% nel caso vengano richiesti anche aiuti sotto forma di garanzie.
Novità importanti per quanto riguarda gli aiuti alle PMI in Puglia.
Il 2022 è un anno importante per le imprese ed i professionisti pugliesi, ci sono una serie di misure a loro favore.
In particolare per quanto riguarda due settori: Agricoltura e Turismo.
Grazie alla misura "Più Impresa" le imprese micro, piccole e grandi organizzate sotto forma di ditta individuale e o società e composte al proprio interno da giovani di età compresa tra i 18 ed i 41 anni non compiuti o donne (in questo caso senza limiti d'età) possono beneficiare di una serie di aiuti e agevolazioni.
Nello specifico possono beneficiare di un mutuo agevolato a tasso zero per un importo non superiore al 60% delle spese ammissibili e/o un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili.
Sono ammissibili le spese per lo studio di fattibilità, le spese relative alle opere edilizie ed il rilascio delle concessioni e le spese relative agli investimenti per la produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.
L'obiettivo è quello di favorire il ricambio generazionale e l'innovazione in questo settore.
Novità importanti anche per il turismo. Il settore è stato gravemente colpito dalla pandemia ed una serie di aiuti ed incentivi consentono di portare avanti uno dei fiori all'occhiello del nostro Paese e delle nostra amata regione.
In particolare, grazie alla misura PIA Turismo, le piccole, medie e grandi imprese turistiche possono beneficiare di aiuti concreti e di finanziamenti a fondo perduto.
La misura Pia Turismo finanzia determinate attività:
L'obiettivo della misura è quello di aumentare la qualità dei servizi turistici e destagionalizzare l'offerta turistica del nostro territorio.
Altra misura a disposizione del settore turistico-alberghiero è il Titolo II Capo 6.
La misura è diretta a garantire dei finanziamenti a favore delle micro, piccole e medie imprese che operano nel territorio pugliese.
Sono ammissibili i progetti di investimento di importo non inferiore a 30.000 € per:
Le misure che trattiamo sono tantissime.
Per maggiori informazioni relativi agli aiuti alle imprese in Puglia e per accedere più facilmente a queste agevolazioni, contattaci.
Buone notizie per la nostra Regione, sono previsti aiuti per l'agricoltura.
Si tratta di uno (forse il primo) dei settori trainanti del nostro territorio. Le imprese che già operano in campo agricolo potrebbero beneficiari di una serie di aiuti, scopriamoli insieme.
Micro, piccole e medie imprese che sono organizzate sotto forma di ditta individuale o società e sono composte da giovani di età compresa tra i 18 ed i 41 anni non compiuti o donne (per le donne non c'è il limite di età) possono beneficiare degli aiuti previsti dalla misura "Più Impresa".
Si tratta di aiuti importanti per il settore agricolo con l'obiettivo di favorire il ricambio generazionale ed il numero di aziende condotte da giovani.
La maggioranza delle quote di partecipazione in capo ai giovani deve già sussistere al momento della presentazione della domanda in caso contrario è obbligatorio che ci sia nel momento in cui si riceve l'agevolazione.
La misura consente di ottenere un mutuo agevolato a tasso zero per un importo non superiore al 60% delle spese ammissibili e/o un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili.
Sono ammissibili le seguenti spese:
Queste tipologie di aiuti per l'agricoltura sono fondamentali per il futuro del settore e di ogni azienda che opera all'interno.
L'investimento deve avere delle caratteristiche precise:
Le domande sono a sportello, cioè vengono valutate in ordine cronologico e l'invio tempestivo può fare la differenza.
Per avere maggiori opportunità di ricevere l'agevolazione affidati a dei professionisti: noi di Eurotask.
Per maggiori informazioni relative agli aiuti in agricoltura ed in generale alla misura "Più Impresa", contattaci o chiama il seguente numero: 080 5569822.
Buone notizie per le imprese del settore turistico, ricettivo, fieristico e congressuale. La nuova misura dal titolo "Superbonus Turismo" prevede l'erogazione di crediti d'imposta e di contributi a fondo perduto da destinare al settore ricettivo e alle imprese turistiche, con l'obiettivo di innalzare la qualità delle strutture stesse.
L'avviso del Ministero del Turismo conferma tutti i soggetti riportati dal decreto PNRR, ossia:
Ciascun soggetto deve essere regolarmente iscritto al registro delle imprese e può inoltrare una sola domanda di incentivo per una sola struttura oggetto di intervento. Inoltre, i requisiti richiesti dal provvedimento dovranno essere mantenuti fino a cinque anni successivi all'erogazione dei finanziamenti riconosciuti.
Gli interventi ammissibili alle agevolazioni devono essere realizzati a decorrere dal 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024, ma sono ammissibili anche le opere avviate dopo il 1° febbraio 2020 e non ancora concluse (a condizione che le relative spese siano sostenute a decorrere dal 7 novembre).
In dettaglio, sono ammissibili i seguenti interventi:
I beneficiari del "Superbonus Turismo" potranno accedere a due forme di incentivi:
Il primo è un credito d'imposta riconosciuto fino all'80% delle spese ammissibili sostenute per interventi di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza delle strutture, nonché per progetti di digitalizzazione delle imprese.
Il secondo strumento finanziario è un contributo a fondo perduto non superiore al 50% delle spese sostenute per i medesimi interventi ed è concesso nella misura massima di 100 mila euro. in pratica, è riconosciuto alle imprese un contributo di importo massimo di 40.000 euro che può raggiungere cifre maggiori nei seguenti casi:
Gli incentivi relativi al superbonus 80% turismo e i contributi a fondo perduto verranno attribuiti secondo l'ordine cronologico delle domande, previa verifica dei requisiti e nel limite massimo di spesa pari a 500 milioni di euro.
La nuova misura Superbonus Turismo permette di effettuare interventi per ristrutturare, riqualificare e digitalizzare la tua attività turistica-ricettiva attraverso una serie di incentivi.
Per maggiori informazioni relative alla misura "Superbonus Turismo" e alla verifica dei requisiti previsti per accedervi, contattaci o chiama il seguente numero: 080 5569822.