Una spinta decisiva all’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. È questo il cuore del nuovo pacchetto di misure da oltre 1 miliardo di euro messo in campo da Simest, la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, nell’ambito del Piano d’Azione per l’Export lanciato dalla Farnesina e fortemente voluto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Le misure, approvate con il supporto del Comitato interministeriale MEF, MAECI e MIMIT, si concentrano su quattro direttrici chiave:
Nuovi fondi per America Latina: due plafond da 200 e 300 milioni per finanziare investimenti, anche da parte di imprese non ancora esportatrici, e per abbattere i costi legati alle dilazioni di pagamento delle commesse export.
Estensione della misura Africa: nell’ambito del Piano Mattei, Simest aprirà le agevolazioni anche a imprese non esportatrici, permettendo loro di utilizzare i fondi per capitale sociale, finanziamenti soci e assunzione di personale locale.
Supporto alle imprese energivore: fino al 90% del finanziamento per innovazione e rafforzamento patrimoniale, con tassi agevolati intorno allo 0,4% e senza richiesta di garanzie.
Fondo 394 rafforzato: 200 milioni aggiuntivi per interventi in equity a sostegno della crescita delle PMI e per progetti infrastrutturali.
Secondo l’amministratrice delegata Regina Corradini D’Arienzo, «l’obiettivo è rafforzare l’azione del Sistema Italia, con un approccio più inclusivo, rivolto anche alle piccole imprese delle filiere produttive e con un focus sulla formazione per affrontare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro».
L’azione di Simest conferma il ruolo strategico della finanza pubblica nel promuovere la competitività del Made in Italy, specialmente nei mercati emergenti. Un’iniezione di risorse per affrontare le sfide globali, aumentare la resilienza delle imprese e sostenere lo sviluppo sostenibile all’estero.